SOLITUDINI Come
bandiere issate a venti leggeri, foglie
ingiallite dai tempi evocano
solitudini. Solitudini
di sorrisi smorzati
a mezz'aria, di
mani ritratte per
paura di dare. I
campi dorati di grano smarriscono
il loro pittore, il
geniale maestro che
donava colore; gli
altari di marmo osservano
scure figure che
piangono meste le loro paure. Solitudini:
nenie ossessive martellano
lente. Il
vento ha
rubato le
foglie a cipressi angosciati, qualcuno
ha ghermito le gemme a
rami ansiosi di fresco. Solitudini:
trappole infernali di
opachi cervelli appannati da dubbi salmastri: il
sale corrode le nostre memorie, il
vento le
spazza lontano. Aculei
di ghiaccio, trafiggono
il cuore malato di
chi non ha amore. Solitudini
di pianti celate
in segrete di cemento sbiadite
dai ricordi. Le
fronti pensose poggiate
sui vetri, rimembrano
volti offuscati. I
corpi avvizziti dal male rimpiangono
giorni lontani passati strappando ranuncoli ai prati.
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