BALLATA DEI GIORNI FELICI
Rincorrevamo
sorrisi sulle
labbra degli amici, e
rubavamo baci sotto
i lucenti olivi. La
tristezza era una malattia che
scansavamo come la peste. E
mangiavamo come affamati tutto
quello che ci capitava. Vestivamo
di stracci e
ci sentivamo dei regnanti. Non
capivamo il dolore altrui, nei
felici giorni dell'egoismo. E
facevamo l'amore con allegria, il
mondo era
tuo e
mio. E
scherzavamo come dei matti, con
giocattoli di sassi ed acqua. Imitavamo
i versi degli animali per
esprimere l'assoluto naturale. Cantavamo
senza preoccuparci di
stonare e
ballavamo con grazia elefantiaca. Tiravamo
con fucili immaginar! le
cartucce delle nostre possibilità. Innalzavamo
alti castelli di sabbia per
difenderci dai lupi. Non
pensavamo agli altri nei
felici giorni dell'egoismo. Poi
hanno abbattuto i lucenti olivi, gli
amici sono stanchi di scherzare, preferiamo
cibi particolari, amiamo
vestirci di seta, i
nostri corpi si stanno impigrendo, compriamo
giocattoli costosi, prendiamo
lezioni di danza, terremoti
nucleari ci devastano e i giorni felici si allontanano.
|